L’Italia oggi non è un paese unito. Oggi peró c’è qualcosa da ricordare. Oggi si onorano quegli uomini e quelle donne che hanno sacrificato la propria esistenza per vedere compiuta la loro idea di popolo italiano. Quanti di noi oggi si batterebbero per un ideale? Quanti di noi oggi si batterebbero per la libertà di qualcun’altro? Sono ridicolizzati gli ideali oggi in Italia, così come sono ridicolizzate le persone che agiscono non per il proprio unico interesse. Il 17 marzo del 1861 degli italiani hanno coronato gli sforzi, i sacrifici e la morte di altri italiani che hanno deciso di dedicare la loro vita non a se stessi, ma agli italiani che dovevano ancora nascere. Oggi quello spirito sta nei movimenti che lottano contro la privatizzazione dell’acqua o negli studenti che si oppongono alla distruzione della scuola. Persone che forse non godranno dei benefici per cui stanno lottando, ma che sentono sia giusto farlo perchè tutti gli altri possano goderne.Non sono orgoglioso di essere italiano, essere orgogliosi non significa niente, essere nati nella stessa nazione di grandi uomini non fa di noi grandi persone. Sono peró profondamente grato agli italiani del 1861 che, con il loro sacrificio, mi permettono oggi di camminare sul suolo di una nazione con una propria identità. Essere grato per me significa che ricorderò le loro azioni e proverò, nel resto della mia vita, a seguire il loro esempio e ad agire con il coraggio e il senso di giustizia che hanno dimostrato nelle battaglie combattute 150 anni fa.