Provate a immaginare la somma di tutti i fogli A4 non stampati dai brasiliani coscienziosi e attenti all’ambiente. Ora pensate a tutti gli alberi andati in fumo senza che il governo di Jair Bolsonaro alzasse un dito.

Un voto sbagliato può portare alla cancellazione della foresta amazzonica, anche se noi passiamo la vita a stare attenti a non stampare documenti quando non è necessario.

Tutti i gesti di attenzione all’ambiente di quella minoranza veramente coscienziosa, se sommati insieme, non sono paragonabili alla distruzione che può causare un voto dato alla persona sbagliata.

Per ognuno di voi fumatori, che conservano la cicca nell’astuccio invece che buttarla in spiaggia, quante persone vedete che invece non lo fanno?

Per ognuno di voi che ha deciso di ridurre drasticamente il consumo di carne per impattare di meno sull’ambiente, quante persone conoscete che invece non lo fanno?
Per ognuno di voi che non compra prodotti usa e getta, quanti ne conoscete che invece lo fa?

Fra i marchi che utilizzate, quanti hanno ridotto di loro iniziativa il packaging dei propri prodotti o lo hanno progettato per essere facilmente differenziabile e riciclabile? Quanti invece non lo fanno?

Queste attenzioni che alcuni di noi hanno, sono bei gesti che vanno insegnati alle nuove generazioni e spiegati alle vecchie, ma andranno sprecate se sbagliamo a votare.

I gesti di attenzione all’ambiente da parte dei pochi coscienziosi non sono sufficienti. L’essere umano è immaturo e, come un bambino, ha bisogno di autorità, ha bisogno di controllo e sanzione per funzionare.

Oggi personalmente considero il pensiero anarchico infantile. Le nostre strade non funzionerebbero se il rispetto reciproco fosse lasciato alla “buona volontà” dei singoli automobilisti. La pratica civile di non fumare in luoghi chiusi non si sarebbe diffusa così velocemente, diventando parte della cultura sociale, se non fosse stata imposta da leggi e sanzioni dello stato; e certamente non sarebbe un gesto automatico girarsi per cercare la cintura di sicurezza una volta saliti in macchina, se un giorno un uomo politico non avesse pensato che era il caso di imporla per legge?

Perché l’astuccio per le cicche di sigaretta, così come un’autentica e concreta coscienza del pianeta, diventi un cambiamento culturale l’uomo ha bisogno che gli venga imposta da qualcuno, così come un bambino ha bisogno che genitori gli impongano un’educazione.

E’ scontato ricordare che lo scenario ideale sarebbe quello in cui lo sviluppo del pensiero di massa fosse spontaneo e portasse naturalmente tale conscienziosità ad un livello individuale, cosicché il singolo cittadino non abbia bisogno della minaccia della sanzione per tenere un comportamento saggio. Ma lo sviluppo spontaneo è un percorso lento quanto va bene, impossibile negli altri casi. Da quando la repubblica di Venezia nel 960 fu il primo stato ad abolire la schiavitù, ci sono voluti mille anni finché la Mauritania, nel 1980, diventasse l’ultimo paese al mondo a considerarla illegale (e sto volutamente trascurando gli strascichi di quella ideologia, considerando che nel 2019 in occidente ancora consideriamo gli esseri umani un pò più scuri di pelle come non degni di essere salvati se annegano).

Uno sviluppo culturale che germoglia e si sviluppa autonomamente richiede un tempo che oggi non abbiamo, richiede decenni e Gaia non ci concede altre proroghe.

Non è importante la raccolta differenziata, non è importante mettere i mozziconi nell’astuccio invece che buttarli sulla spiaggia, non è importante chiudere l’acqua del rubinetto mentre vi lavate i denti. Per salvare noi stessi dall’autodistruzione c’è un’unica cosa importante, che impariamo a votare.

Oggi abbiamo raggiunto un enorme potere di influenza sul pianeta, un potere sia distruttivo che riparatore. Abbiamo tecnologie talmente potenti da determinare cambiamenti al pianeta, permanenti e che travalicano i confini delle nazioni. Allo stesso modo abbiamo le conoscenze e le tecnologie per rimediare ai problemi che causiamo. La differenza è determinata solo dalla volontà dell’uomo di farlo.

Perciò se volete fare davvero qualcosa per l’ambiente, continuate a chiudere l’acqua quando vi lavate i denti e fatelo per voi stessi, ma quando andate a votare scegliete qualcuno che parli prima di tutto di ambiente, e questo fatelo per i vostri figli.