Voglio fare i miei auguri di natale ad una ragazza romana di nome Virginia. Oggi vorrei guardarla non come un politico, ma come una persona coraggiosa e mi piacerebbe che questo coraggio fosse le riconosciuto, scevro da giudizi di altra natura. Il coraggio di una donna che ha accettato una responsabilità, forse più grande di lei, con un pizzico di erasmiana follia. Lo ha fatto forse per un senso di sfida, per responsabilità civile oppure per narcisismo, ognuno avrà la propria idea, ma a nessuno è dato veramente saperlo. Però lo ha fatto certamente consapevole di andare incontro ad un massacro. Per le ceneri da cui gli è chiesto di far risorgere la fenice di Roma, per le pressioni politiche sproporzionate e per le forze sporche in gioco che gradiscono un sindaco più ammaestrabile.
Mi piacerebbe che la sfida della ragazza Virginia fosse invece presa come un esempio da tutte le persone che nella vita si trovano ad affrontare scelte fra la piatta tranquillità e l’avventurosa incertezza. Mi piacerebbe che le donne che tengono giustamente a rimarcare di non essere affatto il sesso debole, non perdessero questa occasione. Mi piacerebbe che una persona che affronta un “uno contro tutti” nel colosseo della politica fosse incoraggiata e non attesa sulla soglia dell’errore per essere dileggiata, derisa e umiliata per comprovare i propri pregiudizi di parte.
Purtroppo però è dall’alba dei tempi che gli spalti brulicano di donne e uomini tutti d’un pezzo che sanno cosa fare in ogni occasione, che sbraitano a gran voce il consiglio giusto o che “hanno capito come stanno le cose”.
Perciò tanti auguri Virginia, qualunque cosa tu faccia questa tua sfida è stata per me un esempio di intraprendenza. Un approccio audace alla vita da emulare piuttosto che sbeffeggiare. Un approccio che il professor Bellavista avrebbe racchiuso nella sua idea di vita larga piuttosto che lunga.
Comunque vada la tua esperienza avrà cambiato qualcosa nel nostro paese. Aiuterà molti a decifrare questi anni per riuscire a trovare la leva adatta ad invertire la marcia e riportare il nostro paese sulla via del progresso sociale. Aiuterà i ragazzi o le ragazze che dopo di te avranno lo stesso ardire di scendere nell’arena a combattere gladiatori feroci e armati fino ai denti, ma anche contro un pubblico crudele e ingiusto che comodo ti ammonirà dagli spalti del Colosseo.
Coraggio!
e buon cammino
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